Breviario di weconomy #1

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Le parole sono (im)portanti: “competere” indica la volontà di ricerca comune per approfondire conoscenza e risultati. La weconomy, più condivisa e più competitiva, non fa altro che mettere di nuovo le cose in ordine.

Le parole sono (im)portanti

 

Contagiati da parole malate la vista del nostro cervello si affievolisce.

È che abbiamo sempre guardato altrove. Lontano dai veri significati.

Prendete la parola competere su cui si basa la nostra visione di economia e mercato: sforzi disumani per superare l’altro e sconfiggere la concorrenza. Ogni manager conosce a memoria questo indiscutibile Diktat.

Peccato che è sbagliato.

Dal verbo latino competere: da cum = con, assieme e petere = dirigersi verso, cercare; significa quindi andare insieme, convergere, incontrarsi, domandare insieme. Cum petere indica, più ampiamente, la capacità o la volontà di ricerca comune per approfondire la conoscenza e, aggiungo io, i risultati.

Ecco: la weconomy non fa altro che mettere di nuovo le cose in ordine. Ci racconta come l’economia dovrebbe essere veramente: più libera (veramente), più aperta (veramente), più condivisa (veramente) e più competitiva (veramente). Il resto sono chiacchiere, o meglio parole malate.