Sbagliare per innovare: l'energia dell'errore

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Tolstoj la chiamava l’energia dell’errore, un'”energia che è impossibile inventare” ma che è parte dei processi di apprendimento e fondamentale nei processi aziendali. Laura Bartolini, manager Education di Logotel, in un video racconta come gestire gli errori e coglierne il significato.

Avete mai sentito parlare di energia dell’errore? Per Tolstoj era un’energia che “è impossibile inventare”, un’energia che si innesca all’istante, proprio nel momento in cui si raggiunge la consapevolezza dell’errore e che si attiva in maniera tale da farci individuare cosa bisogna farne di quell’errore/di quel fallimento.

Perché con gli errori le strade sono due e univoche: viverli come occasioni perse, invalidanti, definitive o provare a rielaborarli per coglierne gli aspetti positivi.

Di errori, di come gestirli, della loro importanza nel contesto aziendale, del loro aspetto spesso poco considerato di ‘generatori di apprendimento’ e non solo per chi li commette, ma per tutto il management aziendale, ci parla Laura Bartolini, manager education of  Logotel e autrice di Weconomy,  in un intervento video (che potete vedere qui sotto) realizzato durante l’evento organizzato da CFMT dal titolo “Noi superrori- Errare per innovare”.

«Se le persone sbagliano» dice Laura Bartolini, «e non sappiamo gestire i loro sbagli, diamo vita a quel tarlo che inevitabilmente ci porterà a dei fallimenti. Se un’azienda ha al centro le persone, ha anche il dovere di gestirne gli errori».  Perché, a differenza di quello che comunemente si crede, «l’errore contiene sempre un significato che deve essere scoperto, isolato ed analizzato… e questo richiede energia e fiducia».

Un errore può essere dovuto a vari fattori: a un brief sbagliato, al fatto che un obiettivo sia magari SMART «ma non ‘ecologico’ ossia non giusto per le persone con cui si collabora. Un obiettivo per potersi dire tale non deve  generare ansia, stress e soprattutto deve tenere conto dei tempi diversi con cui le persone possono svolgere i compiti assegnati.

Il tempo non è un’unità di misura uguale per tutti, noi spesso diamo compiti e diamo per scontato che le persone li portino a termine secondo la nostra mappa mentale. E’ invece fondamentale conoscere i tempi delle persone e creare un gruppo, una squadra mischiando le diverse capacità. Ad esempio, un logico ha tempi più lunghi di realizzazione, un pratico ha tempi più brevi perché lavora sul pensiero associativo, il creativo è più dispersivo, ma ha poi quegli insights con cui recupera il tempo perso. Creare gruppi geniali oggi si può, basta andare a calibrare gli stili di pensiero e andare a lavorare su un patchwork, un incastro di quelli che sono i tempi giusti delle persone. Le persone sonoimprese creative».

Gli errori hanno dunque un ruolo importante anche perché – ovviamente quando non sono causati da negligenza e non creano condizioni nefaste per l’azienda – rappresentano un fatto naturale e congenito del processo di apprendimento, fondamentale all’interno di un’azienda

Come gestire tutto questo e in che modalità in concreto bisogna lavorare per cogliere il significato di ogni singolo errore? Su quali aspetti fare leva? Di questo e altro si parla nel video.

Un click sul play per vedere l’intervento.

 

Mentre qui sotto trovate la mappa sintetica di quanto detto nel video. Per ingrandirla cliccate sull’immagine.