Content Management: tre casi di

Innovation Content Management: tre casi di "Make it"

Il Content Management in tre casi concreti: Weconomy, Patagonia e Red Bull.

sintesi

WECONOMY Questo è un caso che ci sta particolarmente a cuore. Nel 2010 viene scritto un libro, Weconomy, L’economia riparte dal Noi, che si propone di esplorare i paradigmi della Collaborative Economy. Tre anni dopo, i Quaderni Weconomy, che aggiornano costantemente i contenuti del libro, sono sette (destinati a crescere!) e il blog è un raccoglitore di conoscenza in costante espansione. Ma da cosa nasce un’esperienza di condivisione intellettuale di questo genere? Nasce dall’esigenza di seguire la propria filosofia e la propria intuizione. Logotel, creatrice e promotrice dell’iniziativa (in partnership con CFMT), ha una certezza: la collaborazione è l’unico modo per sopravvivere all’incertezza del contesto attuale. E il modo migliore per attivare e gestire le complesse dinamiche collaborative è condividere ciò che si sa. Logotel, per sua natura, è una fabbrica di conoscenza e contenuti, il capitale intellettuale dell’Impresa viene codificato e aggregato all’interno di un contenitore e veicolato all’esterno per creare opportunità e dialogo. Perché chi divide perde, chi condivide vince. PATAGONIA Può un’Azienda di abbigliamento fare dell’anticonsumismo la sua bandiera? Sì, se il suo stesso fondatore, l’artigiano controcorrente e ambientalista Yvon Choiunard, indossa la stessa camicia di flanella da 20 anni. Parliamo di “Patagonia”, brand di outdoor che già dal nome evoca scenari incontaminati di chatwiniana memoria. Spazi aperti per menti aperte: perché la mission, in questo caso, è ampliare gli orizzonti dei consumatori. Ecco allora che ovunque, dal sito alle campagne, diventa importante veicolare contenuti attraverso lo storytelling: centrali, temi come consumo responsabile e sostenibilità (anche dicendosorpresa!- di non comprare quello che non serve). Ma, potere della parola, l’invito al downshifting fa aumentare il fatturato. Soprattutto di questi tempi, in cui la moda fugge, la qualità resta. E allora viene da chiedersi se la creazione (e la diffusione) di conoscenza possano davvero innovare i processi produttivi e di consumo. RED BULL Red Bull non produce più solo bibite ma è conosciuto anche per le sue attività laterali. L’Infiniti Red Bull Racing con il campione Vettel ha vinto 4 titoli costruttori in F1. Il Red Bull Air Race e il Red Bull Crashed Ice attirano migliaia di persone. La Red Bull Records produce 8 band americane tra cui alcune vincitrici di dischi di platino. E se qualcuno vuole liquidare queste istanze come mosse di marketing, Red Bull Stratos ci racconta una trasformazione più radicale. ‘That awkward moment you realise an energy drink has a better space program than your nation’: il tweet di uno degli 8 milioni di spettatori del lancio dalla stratosfera di Felix Baumgartner, è esplicativo: un brand si trasforma in un’agenzia spaziale e produce dati utili anche alla NASA. Vendere bevande diventa, quindi, quasi una scusa per finanziare eventi che raccontano una storia dove Red Bull non è (solo) un energy drink ma è Scienza, Intrattenimento, Cultura. Come dice J. Murphy, direttore editoriale alla Future Foundation: ‘This is the purest example of the brand as a story; the brand itself has become content’.

Weconomy book

  •  Thinking, connecting, cooperating, collaborating, swarming, empowering, democratizing, sharing: il futuro è già cambiato. 19032

    Thinking, connecting, cooperating, collaborating, swarming, empowering, democratizing, sharing: il futuro è già cambiato.

    Il primo mattone che ha dato il via al progetto Weconomy. Weconomy, L’economia riparte dal noi esplora i paradigmi e le opportunità dell’economia del Noi: più aperta, più partecipativa, più trasparente fatta di condivisione, reputazione e collaborazione. Grazie al mash-up di contributi internazionali e alla partecipazione di oltre 40 co-autori, Weconomy Book è un serbatoio di energia, pensieri, teorie, storie, pratiche e strumenti che ruotano attorno al tema del talento collettivo. Un incubatore informale e aperto al contributo di tutti, per immaginare, creare e continuare ad innovare il futuro dell’economia.

Magazine

  • Una visione completamente diversa

    Una visione completamente diversa

    Le comunità trasformative sono organismi viventi situati in spazi ibridi. Sono multidimensionali e porose, sempre in movimento e attraversate da esperienze che attivano scambi e generano azioni trasformative. È mettendo al centro queste comunità, oltre agli individui che le abitano, che possiamo affrontare le grandi sfide del presente e del futuro, generando impatti positivi.

  • UFO. Unidentified Future Organizations

    UFO. Unidentified Future Organizations

    Le organizzazioni sono diventate UFO: oggetti non identificati in trasformazione. Oggi abbiamo la possibilità di immaginare un futuro desiderabile per questo nuovo tipo di imprese, ibride distribuite. A partire dal nuovo ecosistema di relazioni e dai legami significativi tra persone, territori e comunità.

  • Trash. Sconfiggiamo la vendita-spazzatura

    Trash. Sconfiggiamo la vendita-spazzatura

    In questo Quaderno indaghiamo le origini del trash. Che, per noi, nascono da quella vendita che non risolve problemi reali e concreti. L'antidoto è una vendita circolare e infinita, che trae il massimo vantaggio moltiplicando i punti di contatto con il Cliente, coinvolgendolo e generando una visione condivisa tra persone e organizzazioni.

  • Kill Skill: un non catalogo di competenze

    Kill Skill: un non catalogo di competenze

    Non esistono skill “a prova di futuro”. Perché, quando parliamo di abilità e competenze, in realtà parliamo di sviluppo delle persone.

    In questo Quaderno abbiamo affrontato il tema delle skill dal punto di vista sistemico, per esplorare ciò che ispira e motiva a imparare, a praticare nuovi comportamenti e innesca percorsi evolutivi che connettono persone e organizzazioni.

  • Robot: l'automazione è collaborativa?

    Robot: l'automazione è collaborativa?

    R come Robot - Quali sono le possibili relazioni tra umani e tecnologia? Il tema è esplorato indagando in due sezioni le trasformazioni a livello sociale e aziendale. Una sezione dedicata alla mostra Posthuman (svoltasi durante la MDW 2017) conclude il quaderno. L'obiettivo di questo numero è quello di fornire spunti, quello di avviare un dialogo, di stimolare un'ulteriore esplorazione di diversi punti di vista.

  • Quid novi? Generazioni che collaborano

    Quid novi? Generazioni che collaborano

    Q come Quid Novi – Generazioni che collaborano. Il quaderno numero 11 di Weconomy si concentra sulla condivisione di luoghi, tempi e spazi da parte di diverse generazioni con mindset differenti e sulle trasformazioni che questa convivenza implica. Autori dalle età, competenze e mestieri diversi, per assicurare un punto di vista molteplice. Perché la collaborazione tra generazioni è un’opportunità.

  • POP Collaboration: Point Of Presence

    POP Collaboration: Point Of Presence

    P come P.O.P. Collaboration. Il decimo quaderno descrive lo spettro di significati assunti dall’io nei processi di collaborazione. 12 autori dai background diversi si interrogano sul ruolo dell’individuo che si riprogramma e si trasforma (Hyperself) e che collabora in maniera diffusa e spontanea, essendo consapevole del ruolo degli altri io coinvolti (Integrated Self). L’io come particella fondamentale della collaborazione.

  • Oops, Or, Ok: il paradosso della scelta continua

    Oops, Or, Ok: il paradosso della scelta continua

    O come OOPS, OR, OK. Il Quaderno 9 indaga il paradosso della scelta continua: tra i 14 autori che esplorano le tematiche legate al “prendere decisioni”, troviamo dall'astronauta, al medico, dal designer al community manager, tutte persone che lavorano in contesti in forte trasformazione. Perché di fronte alla scelta e alle opzioni, l’unica scelta veramente sbagliata è non scegliere.

  • Ne(x)twork: flow, amplified identity, common environment

    Ne(x)twork: flow, amplified identity, common environment

    N come Ne(x)twork, neologismo che gioca sulle parole next, work e network. Il Quaderno 8 è dedicato al futuro del lavoro e alla necessità che questo sia connesso e condiviso in modo continuo. Una condivisione che porta alla creazione del Flow (Flusso) che l’Impresa collaborativa ha il bisogno di saper dirigere, coordinare, stimolare ed eventualmente modificare in itinere.

  • Management: Cross, Self, Content

    Management: Cross, Self, Content

    M come Management. Il settimo Quaderno esplora le mutevoli dinamiche e i cambiamenti che riguardano il mondo del Management: un racconto in tre atti di come intrecci tra universi diversi (Cross), propensione all’auto-organizzazione coordinata (SELF) e valorizzazione dei contenuti sull’offerta (Content) rappresentino le tre diverse dimensioni nelle quali l’Impresa collaborativa si sviluppa.

  • Local: Talent, Community, Making

    Local: Talent, Community, Making

    L di Local.Un’occasione per riflettere e agire sulla (e dalla) dimensione collaborativa come combinazione di Talent, Community e Making. Con inserto dedicato alla quarta dimensione del Tempo con Timescapes.

  • Info, Indie, Inter: L’Innovazione rinnovata

    Info, Indie, Inter: L’Innovazione rinnovata

    I come innovazione, che è prima di tutto unaa questione di valori (e di valore). E innovare il contenuto (Info), innovare l’attitudine (Indie), innovare la relazione (Inter) sono le tre possibili scelte di valore per le Imprese.

  • HR: Human (R)evolution

    HR: Human (R)evolution

    La “Rivoluzione dell’Impresa” che mette la persona al centro del suo futuro. Una rivoluzione che trasforma la Persona umana da risorsa ad “atleta, acrobata, artigiano”.

  • Empowerment, Feedback, Gamification: c’era una volta il Retail

    Empowerment, Feedback, Gamification: c’era una volta il Retail

    C’è e soprattutto ci sarà ancora? Se ne parla in questo terzo Quaderno attraverso 3 parole chiave: Empowerment, Feedback, Gamification, aspetti fondamentali del retail collaborativo.

  • Design: (Re)shaping Business

    Design: (Re)shaping Business

    D come Design: aperto, social e collaborativo, a disposizione dell’Impresa per (ri)dare forma al business. Un quaderno che raccoglie e sviluppa spunti e contributi emersi durante l’evento Making Together.

  • Auto, Beta, CO: (Ri)scrivere il Futuro

    Auto, Beta, CO: (Ri)scrivere il Futuro

    Il quaderno dedicato alle prime lettere dell’alfabeto per l’Impresa collaborativa: A come Auto, B come Beta, C come Co. Perché la collaborazione è sì una necessità, ma funziona solo se c’è uno scopo e un senso condiviso.