Battiti e sinapsi

Management Battiti e sinapsi

Nell'anatomia dei processi di scelta partecipata, esiste il giusto mix di cuore e cervello?

sintesi

Ogni giorno ognuno di noi, inconsapevolmente, prende centinaia di decisioni. Anche la più piccola di esse viene definita seguendo un percorso cognitivo, razionale e irrazionale. Cervello o cuore? Un mix dei due. L’esperienza e un pizzico di fiuto ci aiutano nella scelta di una strada da percorrere, di un prodotto da acquistare, di un concetto da esprimere. Un gruppo di persone (inteso come elemento fluido composto da singole unicità) agisce come un organismo umano? Vive le stesse dinamiche nel processo decisionale? Il sesto senso può essere espresso anche da un gruppo? I team delle Business Community Network ogni giorno decidono in merito ad azioni, priorità, organizzazione. Se, nel caso di una persona, la memoria e l’esperienza supportano le scelte di buon senso, nei team delle BCN la razionalità si presenta sotto forma di dati. Quanto è stato seguito o condiviso un contenuto? Quanto successo ha riscosso un’attività? I dati nei report alimentano la parte razionale della scelta. Aiutano a tradurre le decisioni in azioni con il fine di raggiungere i risultati prefissati. Decisioni, azioni, risultati. In un corpo umano i neuroni e le sinapsi determinano, in frazioni di secondo, la strategia di scelta, che è sempre un mix di elementi razionali e irrazionali (cervello + cuore). La scelta più razionale possibile è quella dettata dall’esperienza, mentre la meno razionale è quella dettata dal caso, o dal puro istinto. Anche nei team delle BCN, ogni volta che va presa una scelta impegnativa, si decide una strategia. Il costo di una strategia è dato dalle risorse utilizzate e dal tempo impiegato per prenderla. Per questo il project manager (colui che controlla costi-tempi-qualità) è la persona adatta a determinare la strategia. Qual è il costo di una strategia? Due esempi: un’intera giornata di brainstorming e riunioni di tutto il team (altamente costoso e razionale); all’opposto, dieci minuti di confronto del PM con un suo collaboratore (economico, ma meno razionale e più rischioso). La strategia migliore? A priori non esiste, va decisa in base al contesto. Sicuro è che, più la scelta è partecipata, più il team si sentirà protagonista della vision del progetto. Torniamo ora ai neuroni e alle sinapsi. In un team, più le persone (neuroni) creano interazioni tra di loro (sinapsi), più le relazioni sono proficue. Alla base di questo processo ci sono le informazioni che circolano con la comunicazione. Più la collaborazione nel gruppo è alta, minore è il rischio di prendere decisioni sbagliate. Se un gruppo è affiatato e ha molta esperienza, la comunicazione richiede meno dispendio di energie, soprattutto in momenti di stress. Una proficua comunicazione semplifica tutte le fasi di scelta: la produzione delle alternative, la discussione delle soluzioni rilevanti, la scelta dell’opzione che soddisfa l’obiettivo di partenza. Una scelta collaborativa è sempre “sicura”? No! L’imponderabile è dietro l’angolo, sotto forma di contesto. Il contesto contemporaneo è sempre meno prevedibile e sistemico. È condizionato da tanti fattori esogeni, non ultimo il Cliente. Per questo motivo, investire tanto tempo alla ricerca della decisione non sempre è l’approccio più corretto: quella che il team considera la soluzione perfetta, forse non è quella che porta al miglior risultato. È importante allenare quindi in un gruppo non solo le capacità razionali di scelta ma anche, e forse soprattutto, quelle irrazionali. Il fiuto. Il sesto senso. Il cuore.